Coco Chanel |
Chanel ha
lanciato molte mode: la marinare, il jersey (tessuto destinato alla biancheria intima maschile), il cardigan e i completi in maglia.
Fu la prima
donna a indossare i pantaloni e ad abbronzarsi, quando ancora
l’abbronzatura era un segno identificativo di coloro che
lavoravano all’aperto e lanciò in suo profumo più celebre Chanel n.°5.
Per la realizzazione di
questo profumo furono miscelate 80
essenze naturali e sintetiche. Il risultato fu un profumo gradevolissimo e
totalmente nuovo in controtendenza alle fragranze troppo dolci del tempo. La
leggenda racconta che il suo nome innovativo sia nato dopo che lei aveva
annusato la quinta boccetta di prova che il chimico Ernest Beaux le aveva
presentato. Anche la confezione era rivoluzionaria per l’epoca: una bottiglia
da farmacia con un'etichetta semplicissima bianca e nera. Marylin Monroe andava pazza per questo
profumo e dichiarò: “La notte mi vesto solo di Chanel N° 5”.
Chanel in pantaloni |
Boccetta profuno del 1920 |
Evoluzione packaging Chanel n°5 |
coco Chanel a lavoro |
Petit noir del 1926 |
Queste creazioni sono divenute, come lo stesso Karl Lagerfield dice, «i segni di identificazione immediata di Chanel» .
I modelli che creò erano essenzialmente ripetitivi, con modifiche di tessuti e particolari. In fondo questo è quello che Coco voleva: « La moda passa, lo stile resta».
Segli di identificazione Chanel secondo Karl Lagerfield |
La sua
silhouette è soprattutto costituita da pezzi e materiali molto particolari, che
non trovarono senso e valore negli anni ’20 - ’30, se non nel loro riferimento
a due universi dati all’epoca come contrari a quello della moda femminile: il
lavoro e l’abbigliamento maschile.
Questo
gioco di inversione di significati e significanti dell’identità sessuale
socialmente definita, rappresenta la strategia con cui Chanel si è dotata di
un’identità femminile sua propria.
L’intramontabilità
di questo stile viene rinvenuta dal semiologo francese Jean-Marie Floch nella
capacità della stilista,
nell’assemblaggio
di capi di abbigliamento opposti che creano un bricolage. Questo porta a sua
volta ad una femminilità accentuata per paradosso.
Ogni elemento delle stile Chanel non è dato al caso, ma contribuisce a creare una sinergia e una linea che valorizzi il corpo femminile in una silhouette nitida e leggibile.
Ogni elemento delle stile Chanel non è dato al caso, ma contribuisce a creare una sinergia e una linea che valorizzi il corpo femminile in una silhouette nitida e leggibile.
Questo look
produce l’effetto di una chiusura della
forma generale.
Tale
effetto è dovuto all’attacco molto chiaro della silhouette, indifferentemente
nelle due estremità, attraverso la punta nera della scarpa bicolor , creata per Chanel dal calzolaio francrse Andrè Massaro
che permette un distacco dal terreno e attraverso il capello corto o il fiocco.
Nella scarpa bicolor, inoltre, la scelta del colore chiaro era dovuta al fatto che la gamba si slanciava e la punta scura invece permetteva alla scarpa di sporcarsi meno.
Nella scarpa bicolor, inoltre, la scelta del colore chiaro era dovuta al fatto che la gamba si slanciava e la punta scura invece permetteva alla scarpa di sporcarsi meno.
Scarpa bicolor |
Un altro
elemento distintivo è il privilegio dato alla linea attraverso la bordatura del tailleur, il colletto, una
cintura o una piega.
La scelta
cromatica è studiata: beige, blu navy, rosso e ovviamente bianco e nero che si contrappongono alle masse dei gioielli o della bigiotteria creano una
luce assoluta.
Gli
elementi barocchi si contrappongono alla semplicità degli elementi classici
presenti nel total look: borse trapuntate e catene,masse, spille e fiocchi.
E per produrre tali effetti, Chanel si serve dei ricami degli abiti della tradizione russa, dei motivi dell’oreficeria bizantina, fiorentina o dell’alta gioielleria parigina. Nell’insieme queste masse barocche non fanno altro che esaltare la classicità della silhouette. Anche più modesta la bigiotteria resta l’elemento vitale d’una toilette, perché ne sottolinea la volontà di ordine, di composizione, vale a dire insomma di intelligenza (…). La bigiotteria domina sull’abito non più perché è in assoluto preziosa, ma perché concorre in modo decisivo a creare un significato: è il senso di uno stile che è ormai prezioso, e questo senso dipende non da ciascun elemento ma dal loro rapporto.
Allo
scoppio della seconda guerra mondiale Chanel decide di chiudere i
battenti, per tornare in scena nel
1954 più combattiva che mai all’età di 71 anni.
Dior in
quel momento era il nuovo guru della moda, ma Chanel con la sua grinta e voglia
di fare non si diede per vinta e riuscì a riconquistare la sua clientela grazie
alla linea di tailleur di maglia della collezione n°5 per i quali le donne andarono pazze.
Amata ed
odiata, decide di trasferirsi all’Hotel
Ritz, di fronte alla sua boutique per essere più vicino al suo posto di
lavoro.
La camera di Chanel al Ritz |
Odiava la domenica perché era un giorno di riposo e lei amava lavorare.
“Vedi’ così
si muore” : queste le ultime parole pronunciate dalla grande rivoluzionaria femminista prima
dell’ultimo respiro il 10 gennaio 1971.
Coco Chanel riposa oggi nel cimitero di Boisde- Vaux a Losanna, in Svizzera. La sua tomba è ornata da cinque leoni: cinque era il suo numero preferito e leone
era il suo segno zodiacale.
Sosteneva
che “ per essere insostituibili bisogna essere diversi”, e lei diversa lo era
davvero.
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